Il Canto della Retara

Il Canto della Retara
Sab 11 Feb
/
Dom 26 Mar

Dall’11 febbraio al 26 marzo vi aspetta Il Canto della Retara presso la Galleria Santa Croce di Cattolica

 

Si inaugura sabato 11 febbraio alle ore 18:00, presso la Galleria Comunale Santa Croce, “Il Canto della Retara”, personale di Laura Renna a cura di Milena Becci. L’evento (prima mostra del “progetto MANSIO”) è organizzato dai Servizi Culturali del Comune di Cattolica.

”MANSIO” è il progetto ideato dalla curatrice Milena Becci per gli spazi della Galleria Santa Croce e del Museo della Regina di Cattolica, che propone una programmazione di mostre di artisti contemporanei che si susseguiranno nel corso del 2023.

Laura Renna, è la prima degli artisti in mostra in Galleria con la personale “Il canto della retara”.

Laura si relazionerà con la sezione legata alla pesca, aspetto basilare dell’economia dei centri costieri.
Diversi e numerosi erano i tipi di pesca praticati in queste zone e il Museo della Regina offre una ricca spiegazione, accompagnata da immagini, video e oggetti, di come tutto questo venisse praticato.
Insieme a pescatori e retai, le retare erano le donne, spesso mogli di chi andava in mare, che riparavano le reti attendendo il ritorno dei mariti.
Si narra cantassero mentre lavoravano pazientemente, sedute con in mano un agone, o linguetta di legno, e una matassa con la quale riparavano questi grandi attrezzi annodati che venivano realizzati esclusivamente in corda o spago ottenuti da fibre naturali. Il lavoro paziente e scandito della donna garantiva al pescatore di avere sempre un mezzo efficiente da utilizzare.

Anche le mani di Laura Renna seguono lentamente un ritmo identico nello scorrere del tempo che scandisce i minuti. L’artista lavora chinandosi e inginocchiandosi, quasi fosse un sacrificio, con le braccia immerse nella fibra, entra nella materia incrociando e sciogliendo i nodi, così come facevano le retare, chiudendo o aprendo simbolicamente l’afflato della vita, il respiro che crea o si spegne.
Entra nelle cavità create dalla lavorazione della lana per esprimere e raccogliere, in silenzio, sensazioni e riflessioni mentre il corpo si muove e segue l’andamento dei filamenti che rinascono a contatto con
le mani e sono portatori di storie, così come lo è la rete sotto le mani dei pescatori e delle
donne che la riparava.

Il titolo rimanda alla presenza di una stazione di sosta di età romana per i viaggiatori lungo l’antico tracciato della via Flaminia. Questo primo insediamento diede vita a una tradizione di ospitalità che si rinnovò in epoca medievale e rinascimentale e di cui l’“Ospitale per Pellegrini” della fine del ‘500, oggi sede del Museo, e l’annesso oratorio Santa Croce, sede dell’attuale Galleria, portano con sé la memoria. Ed è proprio quel senso di accoglienza, fortemente radicato nella storia e nell’archeologia della città, che si vuole restituire attraverso l’arte, con brevi residenze in cui gli artisti coinvolti saranno invitati a fermarsi, studiare e creare, oltre che mostrare, come modalità rinnovata per ospitare e farsi ospitare.

 

Per ulteriori informazioni:

museo@cattolica.net / Tel. 0541966577 – 775

 

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