Windsurf Cattolica

Windsurf Cattolica

 

PRATICARE WINDSURF IN RIVIERA ADRIATICA

 

Questa pagina vuole essere un contributo informativo rivolto a tutti gli appassionati e non, che intendono venire in Riviera, in Romagna, a Cattolica, per praticare windsurf o surf da onda. Quindi, consigli e informazioni per tutti. Anche per coloro che vorrebbero imparare a praticare windsurf, ma non ne hanno mai avuto l’occasione… Cattolica, infatti, potrebbe diventare il vostro trampolino di lancio per entrare in questo fantastico mondo dove voi, il mare e il vento sarete gli unici protagonisti.

I principianti a Cattolica potrebbero partecipare a corsi mirati, dove nel giro di poche lezioni, teoriche e pratiche, avranno appreso tutti i rudimenti necessari per iniziare a divertirsi col vento. Sulla spiaggia, nelle nostre numerose Windsurf School, frequentatissime da ragazze e ragazzi, acquisirete la padronanza e la conoscenza del mezzo con lezioni specifiche su come: armare la vela, legare il boma, trasportare la tavola e la vela in acqua, salire sulla tavola, riconoscere la direzione del vento, imparare a veleggiare al traverso, di poppa, al lasco e gran lasco, di bolina. Tutto questo con l’ausilio di simulatori, aule attrezzate per l’attività e seguiti e diretti da istruttori federali brevettati F.I.V.

A Cattolica la scuola di windsurf più autorevole a cui rivolgersi è quella adiacente al Circolo Nautico, zona Parco Le Navi. Gli addetti, tutti insegnanti professionisti, sono dotati delle migliori attrezzature, tavole e vele di ultima generazione. Chi fosse interessato a partecipare ad un “Corso di Windsurf”, è invitato a rivolgersi direttamente alla segreteria del Circolo Nautico telefonando al 0541 953810

WINDSURF SPOT: BAIA VALLUGOLA

Spot mitico, con condizioni sicure di vento per tutto l’arco dell’anno, frequentatissimo dagli appassionati in genere, è Baia Vallugola. Baia Vallugola è un piccolo paradiso incastonato nel Parco del Monte San Bartolo, che vale la pena di visitare a prescindere dalla passione per il windsurf. Spiaggia sassosa, piccolo porto turistico, ristorantini tipici, natura incontaminata… potrebbe sembrare la Sardegna, ma siamo a Gabicce, nelle Marche a soli 3 Km da Cattolica. Qui ricercatori, storici e subacquei sono alla ricerca dell’antico porto romano di Vallugola per l’appunto, Valbruna, di cui si hanno testimonianze in antichi manoscritti. Bella Baia Vallugola a primavera, quando le ginestre in fiore colorano di giallo l’intero promontorio e le vele il mare. Un sogno…

IN WINDSURF RICORDATI DI:

  • Indossare sempre la cintura di sicurezza;
  • Usare sempre gli appositi corridoi di lancio;
  • Navigare sempre entro un miglio dalla costa.
  • Non navigare per troppo tempo con il vento in poppa o nella stessa direzione se sei inesperto o non conosci le varie andature.
  • Se non riesci più a rientrare, sfila l’albero restando sulla tavola, arrotola la vela intorno all’albero, usa il boma come pagaia, remando sempre sulla direzione della corrente, tagliandola in diagonale e procedendo a zig- zag, fino ad uscire dalla zona di corrente o, se c’è vento di terra, fino alla spiaggia.

CONSIGLI

 

  • In acqua:

Non uscite mai con vento di terra, può essere molto pericoloso. I venti di terra tendono ad aumentare di forza man mano che ci si muove verso il largo e allontanandovi sempre più dalla vostra base di partenza potreste trovarvi nei guai. Scegliete una spiaggia dove il vento soffi verso terra o in bolina. Evitate di navigare in scarsa visibilità, all’imbrunire o nella nebbia. Infine state molto attenti alle maree, forti correnti di marea possono portarvi lontano dalla base di partenza.

  • Equipaggiamento:

Prima di uscire col vostro windsurf controllate attentamente tutto l’equipaggiamento. Prima di tutto, verificare che la tavola e la vela non presentino gravi segni di usura. Accertatevi che il giunto dell’albero alla tavola sia fissato in sicurezza in modo da evitare sganciamenti della vela e controllare che l’albero non presenti spaccature. Quando attrezzate la vela accertatevi che le cime non siano consumate e in caso sostituitele immediatamente: accertatevi che siano ben tese e libere. Dopo l’uso lavate tutto l’equipaggiamento con abbondante acqua dolce. Per maggiore sicurezza scrivete sulla tavola e l’attrezzatura il vostro nome e numero di telefono con un pennarello indelebile.

  • Salvataggio:

Indubbiamente è meglio “prevenire che curare”, perciò siate sempre preparati al peggio e di mettervi in salvo autonomamente senza l’aiuto di nessuno. In ogni caso, portate sempre con voi dei dispositivi per segnalare la vostra posizione a potenziali soccorritori nelle vicinanze. E’ buona norma avere una cima o una bandiera o un razzo di segnalazione per attirare l’attenzione. E’ vitale inoltre conoscere i segnali internazionali di soccorso; alzate ed abbassate le braccia ai lati del corpo ma non incrociatele sopra la testa (= segnale sto bene). Non abbandonate mai la tavola, questa vi aiuterà a rimanere a galla e sarete più visibili per un eventuale soccorritore. Ricordatevi che è meglio mettersi in salvo da soli prima di indebolirsi o debilitarsi troppo nell’attesa che si avvicini qualcuno.

IL WINDSURF QUESTO FANTASTICO SPORT

In cosa consiste 

Consiste nel solcare il mare in piedi, su una tavola da surf a vela, spostandosi sull’acqua spinti dal vento. Essendo uno scafo molto leggero, piccolo e con, proporzionalmente, una grande superficie velica il windsurf raggiunge velocità molto alte e permette evoluzioni acrobatiche incredibili. Il windsurf nasce, negli Stati Uniti, alla fine degli anni ’50, ma il successo di pubblico arriva una decina di anni dopo e, da allora, la sua popolarità è sempre aumentata fino a diventare disciplina olimpica nel 1984.

Dove si pratica 

Il windsurf è uno sport che viene praticato in tutto il mondo: in Italia lungo tutti i grandi laghi e su tutto il litorale marino vi sono sedi di club e scuole per questo sport. Nel mondo c’è solo l’imbarazzo della scelta: tour operators e agenzie di viaggi offrono moltissime opportunità che vanno dagli Stati Uniti alla isole dei Caraibi, dal Marocco al Sud Africa, dall’Australia al Canada, oltre a tutto il bacino del Mediterraneo.

Chi lo può praticare

Il windsurf è uno sport a portata di tutti: per iniziare è importante apprenderne le prime nozioni in una buona scuola, avere confidenza con l’acqua ed un minimo di allenamento fisico.

Attrezzatura

Il windsurf si compone di: tavola, vela, albero e il boma. La tavola può essere costruita in vari materiali: legno, vetroresine e fibra di carbonio e le sue misure variano dai 2,4 metri ai quasi 4 metri. L’albero è fissato alla tavola con un raccordo snodato che può essere in diversi materiali (fibra di vetro o di carbonio). Il boma ha una forma di un ovale schiacciato, è fissato all’albero ed è lo strumento base per pilotare il windsurf e compiere tutte le manovre.

Apprendimento tecnica

Per veleggiare col windsurf è necessaria una buona scuola che insegni, prima, le nozioni base e, in un secondo, tempo porti l’allievo ad un minimo di perfezionamento tecnico: dopo questo primo periodo di pratica saranno solo la costanza, la preparazione atletica, e l’impegno che porteranno ad avere i risultati sperati. In Italia le scuole di windsurf sono, nella maggior parte dei casi, sezioni di circoli di vela, della federazione della vela o della Lega Navale: ad esse si può fare riferimento in quanto organizzano corsi specifici per coloro che vogliono intraprendere questo sport.

Agonismo

Le specialità del windsurf sono le seguenti.
Freestyle: si usa una tavola molto corta e quindi molto maneggevole e si compiono strabilianti evoluzioni dai nomi esotici come vulcan, table top, spock, looping. Lo slalom è la specialità più praticata: consiste nell’andare avanti e indietro su uno specchio d’acqua (a volte si raggiungono velocità di 70-80 km/h) compiendo della velocissime manovre di virata e rifacendo il percorso in senso opposto. Anche il Bump Jump richiede grandi doti tecniche e fisiche, infatti si può praticarlo quando il vento soffia ad almeno 40 km/h, il mare è agitato e in queste condizioni i surfisti possono compiere salti, raggiungere velocità molto alte e ad effettuare il Looping, il giro della morte.

A chi rivolgersi per altre informazioni

Informazioni più dettagliate si possono avere dalla Federvela e da tutte le sue sedi periferiche regionali, dai club di vela e dai club affiliati alla federazione sparsi su tutto il territori nazionale. Le riviste italiane più diffuse sono: Windsurf Italia, Funboard, Windnews, Wind Mag. All’estero: Windsport e American Windsurfer Magazine negli Stati uniti; Boards Windsurfing Magazine in Gran Bretagna; French Windsurfing magazine in Francia.

A cosa ci si riferisce quando si parla di “Planata”

La planata non è altro che un comportamento idrodinamico della tavola, la quale, acquistata velocità sufficiente, non naviga più, bensì scivola quasi “rimbalzando” sulla superficie dell’acqua. Tutto dipende dalla “portanza” ovvero una forza perpendicolare alla tavola ed orientata verso l’alto. La portanza contrasta con la forza peso dell’attrezzatura sommata a quella del surfista stesso. Maggiore è la velocità della tavola e più intensa sarà la portanza, superata una soglia “critica” la tavola inizierà a planare. La velocità, a questo punto aumenta ulteriormente, vista la radicale diminuzione degli attriti ( la superficie della tavola che tocca direttamente l’ acqua è minima). Quando si plana, la tavola lascia dietro di sè una marcata scia.

Orzare e Poggiare

Impariamo a dirigerci nella direzione voluta, quindi a governare l’attrezzatura.
Per dirigere la tavola nella direzione voluta è necessario imparare ad orzare ed a poggiare, nonché capire il motivo per cui la tavola “gira”. Se orziamo, la tavola girerà verso la direzione di provenienza del vento, finché non si posizionerà prua al vento.
Per orzare è necessario portare l’albero verso poppa, in modo da spostare il centro velico verso di essa. Se invece poggiamo, la tavola girerà in modo da allontanarsi dalla direzione di provenienza del vento ed andrà sempre più “con il vento”, fino a raggiungere l’andatura di poppa. Per poggiare è necessario portare l’albero, quindi anche la vela, verso prua, spostando il centro velico verso di essa. Il centro velico non è altro che il punto, immaginario, della vela in cui si concentra la forza di spinta esercitata dal vento: notiamo che la tavola ruota in una direzione oppure nell’altra conseguentemente allo spostamento verso prua , se poggio, o verso poppa, se orzo, del centro velico. Ciò fa sì che la spinta della vela si concentri maggiormente verso l’una o l’altra estremità della tavola e che facendo “perno” sulla deriva, la tavola cambi direzione.

 

LA TEORIA DEI VENTI

Come ci si deve orientare rispetto al vento?

Una delle condizioni indispensabili per imparare la pratica del Windsurf è sicuramente avere qualche nozione di base sulle andature della tavola rispetto al vento.

Le andature fondamentali sono quattro:

  1. Bolina, 45° rispetto alla direzione di provenienza del vento;
  2. Traverso, 90° rispetto alla direzione di provenienza del vento;
  3. Lasco, 135° rispetto alla direzione di provenienza del vento;
  4. Poppa, 180° rispetto alla direzione di provenienza del vento;

Non è possibile, naturalmente, navigare contro vento!!!

In ogni caso, è possibile “risalire” il vento, ovvero dirigersi in direzione della sua provenienza, tramite una serie di boline.

Buon divertimento!

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