Sulle orme di San Francesco

ITINERARIO SPIRITUALE TRA BELLEZZE NATURALI DEL RIMINESE

Questo itinerario tocca luoghi di grande suggestione paesistica, architettonica e spirituale. La Valmarecchia ha saputo conservare quasi intatti borghi e castelli medievali lungo sentieri calcati a suo tempo da S. Leo (come S.Marino originario della Dalmazia, qui ritiratosi in eremitaggio nel IV sec. d.C.) e successivamente dal poverello di Assisi. Il percorso potrebbe essere fatto in bicicletta. Il tratto da Ponte Verucchio a Saiano, per lo più di strada sterrata, è consigliabile percorrerlo a piedi per godere appieno il paesaggio, i suoi colori, la sua vegetazione, la presenza degli animali… ed immergersi così in quel  rapporto uomo-natura-Creatore così sapientemente indicato dal Santo che, come ci ricorda Dante, sposò la Povertà. Il distacco dalle cose che “riempiono” la nostra vita quotidiana fa nascere letizia e “pensieri santi”; un tranquillo e meditato rapporto con le bellezze naturali e la pratica di luoghi in cui da secoli altri hanno pregato, può aiutarci a ritrovare quello che più conta.

Prima tappa, uscendo da Rimini in direzione di Sansepolcro, è la cappella dedicata a S. Francesco presso Ca’ Frioli in località Vergiano. Qui il Santo si sarebbe fermato nel suo cammino e qui è stata edificata nel 1925 questa pittoresca “scenografia francescana”. Il luogo e segnalato da due file di cipressi.

Il nostro itinerario prosegue in direzione del convento francescano di Villa Verucchio, sorto sul luogo dove, secondo la leggenda, il Santo avrebbe piantato un bastone attorno al quale nacquero radici e foglie: il  gigantesco cipresso vecchio di oltre sette secoli  è tuttora visibile nel chiostro . Il convento risale forse al 1215 ed è considerato il più antico edificio   francescano della Romagna. Nel luogo in cui si trovava la cella di Francesco è stata costruita una cappella. La chiesa ha, un portale del ‘300 e un interno neoclassico, con coro rinascimentale intarsiato. Nella parete di sinistra si conserva una stupenda Crocifissione affrescata nella prima metà del ‘300 da un grande artista della scuola riminese.

Attraversato il ponte sul Marecchia, deviando immediatamente a sinistra, troviamo la strada che porta al santuario della Madonna di Saiano , collocato su uno sperone isolato dal colle su cui si erge la rocca di Montebello. La torre cilindrica che domina lo sperone (l’ultimo tratto può essere percorso solo a piedi) è forse di epoca bizantina. Nell’eremo-santuario, da poco  restaurato, risiede una piccola comunità di frati originari della Colombia.

A poca distanza da Ponte Veruchio (località in cui sono tuttora visibili i ruderi di un ponte romano) si trovano i resti della pieve romanica di S. Martino , suggestivo edificio risalente al IX Sec. di cui si conservano il tozzo campanile quadrato e l’armoniosa abside.

Sulla collina, Verucchio, culla dei Malatesta, dei quali resta la rocca. il paese, oltre alla luminosa e vasta Collegiata ottocentesca, ospita un interessante Museo archeologico ricco di reperti della civiltà villanoviana   cavati nelle vicinanze; il museo — sistemato nell’ex convento degli Agostiniani — è attiguo a una piacevole chiesa barocca. Risalendo la valle del Marecchia verso S. Leo, lasciamo la diocesi di Rimini per entrare in quella di S. Marino Montefeltro. Poco prima di raggiungere il suggestivo borgo medievale di S.Leo, un tempo chiamato Monte Feretrio (o Montefeltro), troviamo il convento di S.Igne sorto nel luogo in cui, secondo la tradizione, il Santo di Assisi, perdutosi nella foresta feltresca, riuscì a ritrovare la strada grazie ad un fuoco (igne, appunto) divino.

Si conservano la   chiesetta    ed un bel chiostro. L’imponente masso calcareo (m. 639) su cui sorge S.Leo è sormontato dai bastioni rotondi della fortezza, disegnati da Francesco di Giorgio Martini per il duca Federico da Montefeltro. Nel borgo troviamo bei palazzi signorili: in uno di questi (palazzo Nardini) fu ospitato Francesco quando ricevette in dono dal conte  Orlando di Chiusi il Monte della Verna, luogo in cui il Santo riceverà le stigmate. Sulla piazza prospettano le absidi dell’antica Pieve, semplice e suggestivo edificio del IX Sec. Non lontano è il Duomo, superba costruzione romanico-gotica del 1173 dedicata a S.Leo. L’isolato campanile, nel punto più alto  dell’abitato, ha una eleganza paragonabile a quella della chiesa attigua.

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