Rita Cutolo Guaritrice Pranoterapeuta

Rita Cutolo Guaritrice Pranoterapeuta

Questa pagina per ringraziare la guaritrice pranoterapeuta Rita Cutolo per la sua missione e per informare tutti coloro che hanno bisogno dell’aiuto della famosa pranoterapeuta di Saludecio. Per chi avesse problemi di alloggio, Cattolica dista solo 10 chilometri da Saludecio e può essere la località di soggiorno ideale per far visita alla Sig.ra Cutolo grazie alle numerose strutture ricettive presenti e aperte tutto l’anno, come: hotel a 2 stelle, hotel 3 stelle, hotel 4 stelle, pensioni, appartamenti, residence e B&B.

CHI E’ RITA CUTOLO?

  Sono tanti, tantissimi, seduti, in attesa. Arrivano in via Pulzona 2306 alla casa dell’Angelo, a Saludecio, da tutta Italia, dalla vicina Tavullia come dalla Sicilia, dalla Puglia, dalla Calabria. Si sobbarcano viaggi estenuanti, in auto, in treno, usano tutte le loro ferie pur di arrivare qua, a Saludecio. In comune hanno tutti una storia immensa di dolore, di lotta a malattie spesso considerate incurabili. Per molti di loro Rita Cutolo è l’ultima spiaggia. I segni della loro sofferenza sono visibili sui loro volti, sui loro corpi: c’è chi si appoggia alle stampelle, chi ha il catetere al fianco, chi si copre il cranio senza capelli con un foulard o un berretto di lana. E non c’è distinzione d’età in questo mondo di sofferenza, con giovani ed anziani uniti in questa ultima, ultimissima speranza chiamata Rita, la pranoterapeuta al centro di tante inchieste e polemiche televisive, l’ultima in ordine cronologico con Striscia la notizia. Si arriva qui, disperati, con diagnosi di malattia che sanno di morte racconta un ragazzo, Luca, 25 anni, uno ci prova, ormai siamo all’ultimo stadio. Spero che qualcosa accada, che qualcosa di buono accada. Ogni mattina saranno oltre 200 le persone che passano davanti a Rita ed ai suoi figli: l’imposizioni delle mani sulla testa e sul volto da Rita, sul corpo dai figli. Nessuna richiesta di denaro, nessun cartello che chieda oboli o altro: solo di non portare fiori. Nell’attesa c’è chi prega, chi sta in religioso silenzio. Poi c’è chi racconta la sua storia, come Claudio di Fano: – Mi avevano diagnosticato un tumore al colon nel 2002, non potevo essere operato talmente era grosso, c’era ii rischio che rimanessi sotto i ferri. Hanno iniziato a farmi la chemioterapia per ridurlo, ma era difficile. Poi tramite un’amica sono arrivato qui da Rita. Morale? Ii mio tumore si è ridotto, mi hanno operato, avrebbero dovuto mettermi i sacchettini, invece, niente di niente. Ed ora sto bene e continuo a venire qui. Ringrazio Dio e ringrazio Rita -. Le storie sono tante, la gente perde la sua proverbiale timidezza e racconta come un fiume. Alberto di Ravenna, ormai è di casa da Rita – Mi hanno portato qui che non mi reggevo più in piedi, avevo una cisti nel cervello grande come un mandarino che mi provocava dei dolori lancinanti. Avevo avuto contatti con altri pranoterapeuti, ma ero arrivato ad un punto che non volevo più vivere. Non volevo venire qui, non mi interessava vivere. Dopo che Rita mi ha messo le mani in testa, la sera mi è venuta la febbre a 38, la seconda sera a 39, la terza a 40’. Continuava il mio scetticismo, dopo la terza febbre non avevo più dolore. Continuo a fare controlli, ma la cisti si è arrestata, sono tornato a vivere – . Rita guarda tutti, con qualcuno parla, con altri no. Le storie si accavallano, sono tantissime: da chi è non poteva avere figli ed ora abbraccia una bimba, a chi soffriva di diverticoli ed ora sta benissimo. – Grazie a Dio, grazie a Rita – , dicono con le lacrime agli occhi. Emanuela di Novi Ligure è una bella ragazza. Tre anni e mezzo fa la diagnosi che cambia la vita: sclerosi multipla. – Ho acquistato l’interferone, ma l’ho lasciato nel frigo. Poi in tv ho visto un programma su Rita. Ero diffidente, ma sono arrivata qui lo stesso. Tanto valeva provare. Sto meglio di prima e non seguo nessu­na terapia. Vengo da Rita e basta -. Rita Cutolo però lo ripete a tutti: – Continuate con i controlli, non sospendete le terapie, io non sono un medico. I nuovi, quelli che arrivano da Rita, per la prima volta, si riconoscono: sono timidi, quasi spaventati nella moltitudine di gente che aspetta. – Sento una grande benessere, una sensazione di pace, racconta Sabrina. Anche Leo di San Marino è alla sua prima volta: Ma ho fiducia, ho sempre creduto che qualche persona potesse avere il dono di aiutare gli altri. Marco ha fatto due trapianti di midollo: Ora sono stabile, da quando vengo qui da Rita, grazie a Dio e grazie a lei. Storie, storie ed ancora storie di sofferenza, come Carmela di Agrigento, come Gianni di Macerata o ancora di Alessandro di Santarcangelo o di Emilia di Tavullia. Storie che hanno dell’incredibile, di malattie che sembrano essersi fermate. E ci sono certificati medici che attestano valori tornati, improvvisamente, nella norma, senza alcuna spiegazione scientifica. Neanche la scienza, a volte, può spiegare l’inspiegabile.  

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